Egemonia di Castelbruma

Castelbruma e Altabrina, per nulla dome al nuovo ordine, sociale e religioso, che per secoli si era rafforzato nelle Terre Spezzate sotto l'influenza di Valleterna, sfruttarono la decadenza militare valniana per combattere e vincere una guerra che portò alla caduta dei Re di Valleterna e alla restaurazione del Vecchio Culto. I Brumiani ottennero inoltre anche l’aiuto di Neenuvar, con la promessa che gli Elfi avrebbero potuto fare ritorno a Dimora, quando la guerra fosse finita.
Ma una volta battuti i valniani Castelbruma elesse Dimora a propria capitale, e ancora una volta le Terre Spezzate sembrarono dover essere governate dalle fertili pianure di Corona del Re. L'appoggio di Neenuvar all'alleanza venne meno nel momento in cui i d'Urso, Principi di Castelbruma, sedettero sul trono di Dimora disattendendo la propria promessa. Inoltre la provincia merida di Venalia, che aveva accolto senza opposizione il nuovo dominio Brumiano, si rese indipendente tanto da questo quanto da Meridia, formando l’attuale Principato. Castelbruma, troppo impegnata nei duri scontri con i guerrieri valniani, fu costretta a rinunciare alla parte meridionale del Regno.
Negli anni in cui Castelbruma dominò sulle Terre Spezzate l’Ecclesia della Tetrade fu formalmente sciolta e costretta a sopravvivere nella clandestinità. Persecuzioni e riconversioni forzate al Vecchio Culto non repressero però il fervore religioso popolare. La fede tetradica era infatti profondamente radicata, e sopravvisse senza sostanziali cambiamenti, protetta da una segretezza solo formale.

logo-terre-spezzate-icona.pngVedi anche Storia delle Terre Spezzate - Racconti e Canzoni, periodi storici:
Re della Primavera, Invasione degli Uomini del Mare, Dominio del Sole, Secoli bui, Dominio di Vesta, Egemonia di Castelbruma, Ascesa dei Gastaldi
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